Agendo quasi come una sorta di risposta all’acclamata serie All good and very happy?, Italiana è “una serie di fotografie che ho sviluppato una volta tornata nella mia città natale – dopo avere studiato tre anni in Inghilterra. Questa esperienza mi ha permesso di guardare in modo totalmente diverso un paese che avevo svalutato. […] Il progetto è ricco di sarcasmo e giocosità, e si focalizza su soggetti reali, ma anche su stereotipi romani”.

Caratterizzate dall’utilizzo del flash, strumento che risalta colori, contrasto e definizione, si ha l’impressione che i soggetti siano stati immortalati di sfuggita. Momenti privati e solitamente non accessibili ad un occhio estraneo, come ad esempio nella teenager che si scatta un selfie nel bagno di casa, sono resi con spiazzante nonchalance. L’occhio dello spettatore è quindi in atteggiamento implicitamente voyeuristico. E’ così che Italiana si pone sulla delicata soglia della fotografia documentaristica, spingendone i limiti al massimo, proprio come fece tra il 1977 e il 1980 un’artista a cui fu concesso il Guggenheim Fellowship per le arti creative. Le fotografie di Piccolo, infatti, non possono che richiamare la poetica della rinomata Cindy Sherman: se si volesse paragonare Italiana ad Untitled Film Stills si noterebbero varie similitudini. Prima fra tutte l’utilizzo di un unico soggetto per abbracciare una moltitudine di personalità. E’ solo attraverso un occhio particolarmente attento che è possibile discernere la presenza costante di una sola attrice. In entrambi i casi, la padronanza nella creazione dello staged document è ciò che rende le serie un incredibile strumento per l’analisi di temi legati all’ identità (nel primo caso sessuale, nel secondo nazionale). Ma se la serie di Sherman si presentava con uno spirito particolarmente critico nei confronti di una società in cui il ruolo della donna doveva essere esaminato con più attenzione, Italiana preferisce basarsi su un’analisi visiva della popolazione italiana, enfatizzandone i caratteri stereotipici e mantenendo un atteggiamento d’ironia e leggerezza.






Sull’artista
Olimpia Piccolo ha 22 anni e vive a Roma. Il suo stile le consente di combinare fine art e fashion con il mondo documentaristico per creare una narrativa unica e veritiera.